Protomartyr - Bologna - 13 Novembre 2023
- gothic19713
- 13 nov 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Protomartyr - Bologna (Locomotiv Club)13 Novembre 2023

A differenza di altri concerti, per questo, non avevo attese o chissà quale “emozione” nel parteciparvi.
Quasi trasportata dalla “nipotina” Martina, avendo lei già preso il biglietto, mi sono lasciata convincere.
Non conoscevo molto questa band, solo i pezzi più famosi.
Prima del concerto, però, ho “studiato” ed il sound mi è sembrato subito “familiare”.
Alcuni giorni prima dell'evento ho saputo che i Korobu sarebbero stati il gruppo spalla...il prezzo del biglietto per me valeva già solo per loro!!!
Li ho scoperti questa estate al concerto degli Shame e ne sono rimasta affascinata.
In Italia, io, musicisti così non ne ho mai sentiti.
Hanno una ricerca musicale che meriterebbe uno spazio molto più ampio nel panorama non solo italiano ma mondiale.
Ho preso Martina in stazione ed alle 18, forse anche prima, eravamo vicino al locale.
Abbiamo approfittato del bar accanto per bere qualcosa, verso le 19 è arrivato anche David con Camilla ed abbiamo subito fatto gruppo.
Alle 20 ci avviciniamo al locale e, a questo giro non siamo i primi ma non disperiamo perchè semmai ci mettiamo sulla parte rialzata del Locomotiv.

Alle 20:40 circa aprono i cancelli e ci troviamo comunque prima fila.
Saranno le 21:15 circa quando salgono sul palco i Korobu.

Questi tre ragazzi riscaldano il pubblico arrivato lì per i Protomartyr e lo conquistano.
Eseguono dei pazzi che avevo già ascoltato sia live che nel loro vinile.
Nel finale, ci presentano una loro ultima canzone che anticipa l'arrivo di un nuovo album.
La musica, sopratutto quella nuova, DEVE essere acquistata, che sia in fisico o digitale (anche se sarebbe meglio il primo) . Seguiteli vi stupiranno!!!
Ascoltare i brani su spotify (che io odio e, naturalmente, non ho installato) non aiuta i musicisti.
“Chi ama la musica acquista la musica”.
Alle 22:00 arrivano sul palco gli americani Protomartyr.
Volutamente non avevo visto video di live o le loro foto per godermi la sorpresa.
Joe Casey, il frontman, mi appare fin da subito, come l'uomo della porta accanto ma, tempo un paio di secondi, e,vedo in lui, più l'uomo del bar accanto, 😂 del resto sale sul palco con un bicchiere, credo di birra, ed in tasca avrà circa tre lattine.

Di sicuro non è la solita immagine di gruppo post punk a cui ormai sono abituata.
Joe sembra un uomo qualsiasi, potrebbe essere un impiegato appena uscito da un pub con il completo della domenica.
Sarà la recente depressione o litri di alcol che sicuramente tracanna, è un po' appesantito, ma, ciò non gli impedisce nell'avere un carisma enorme ed una presenza scenica tutta sua.
Alterna, come nella migliore tradizione post punk, parti cantate a parti parlate.
Alla sua destra c'è il chitarrista Greg Ahee, alle sue spalle il batterista Alex Leonard , a sinistra Scott Davidson (bassista) poi un ragazzo che non vedo nella loro formazione ufficiale.
Joe continua ad aprire lattine di birra fino a versarne una direttamente nella tasca della giacca per poi lanciarla dietro al palco.
L'unico che sembra essere astemio è il bassista che è arrivato con due bottiglie d'acqua.

Non riesco a vedere se il pubblico è coinvolto, di sicuro lo è un ragazzo alle mie spalle perchè sento i suoi capelli addosso a me (la mia è solo invidia avendo ormai da anni i capelli corti).
Le parole di Joe riecheggiano come macigni.
La setlist è quasi sempre la stessa che stanno eseguendo in giro per il mondo.
Make Way
3800 Tigers
Windsor Hum
Elimination Dances
Fun in Hi Skool
For Tomorrow
A Private Understanding
Maidenhead
Scum, Rise!
The Author
Polacrilex Kid
My Children
Forgive You
Feral Cats
Pontiac 87
Processed by the Boys

Escono di scena per rientrare poco dopo con altri tre pezzi eccezionali:
Jumbo's
The Devil in His Youth
Why Does It Shake?
Certo che le parole di Jumbo's suonano un po' strane sulla bocca di Joe “I will not have a drink”.
Mi faccio regalare un plettro da Scott.
Che bello quando non ti aspetti nulla e ti ritrovi ad assistere ad un fantastico concerto.
Non avrei mai pensato che degli americani potessero catturami così anche se, credo che sia il fatto che Joe sia cresciuto in una famiglia cattolica irlandese-americana...l'Irlanda ormai torna sempre nella mia via.
Ci vediamo sotto al palco per un altro live.
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