The Murder Capital - Milano - 2 novembre 2023
- gothic19713
- 2 nov 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 6 lug 2024
Milano (Circolo Magnolia) 02 novembre 2023
L'attesa per un live è sempre una grande emozione per me.
L'organizzazione deve essere quasi perfetta anche su cosa indossare.
Per Milano avevo portato una maglietta dei The Murder Capital, acquistata online e, mi ero organizzata con la mia “nipotina” Martina.

Con lei è sempre una garanzia di trovarsi all'unisono nelle scelte tattiche.
Sono arrivata a Milano con il treno alle 12:30.
Ci ha accolte un cielo grigio che nemmeno a dicembre a Dublino è così.
Un pranzo veloce con “nipotino” Gabriele poi un taxi che ci porta al nostro hotel vicino al locale dove si sarebbe svolto il concerto.
In genere ci dirigiamo davanti al locale presto per, magari, incontrare i ragazzi della band in giro per il parco del Magnolia, quel giorno sarebbe stato impossibile dato il tempo.
Sembrava che non volesse smettere un attimo di piovere.
Ci siamo dilungate in chiacchiere (più le mie, al solito) in hotel sperando che il celo fosse più clemente con noi.
Si fanno le 19...io in paranoia totale, quasi con la tachicardia per il terrore di non arrivare in tempo per la mia amata transenna.
Un cambio di maglietta, naturalmente indosso quella dei The Murder Capital e via...
Usciamo dall'hotel, ha smesso di piovere!!!
Anche il tempo finalmente è dalla nostra parte.
Lungo la strada, circa 800mt a piedi, incontriamo un altro ragazzo che deve andare al concerto e gli facciamo strada. Ormai anche Leonardo diventa uno di noi.
Davanti al locale, per fortuna, solo tre persone in attesa di entrare.
Alle 20 aprono i cancelli e, finalmente, posso rasserenarmi avendo davanti a me solo la transenna ed il palco.

Subito dopo aver conquistato la postazione mi dirigo al desk del merchandising dove acquisto una maglietta per il giorno dopo.
Alle 21 sale sul palco Soak, delicata e minuta, ci accompagna per circa 30 minuti.
Alle 21:30, in un gelido Magnolia, entrano i The Murder Capital!!!
Gabriel (Bassista) ha dei pantaloni grigi, un maglione grigio scuro e stivali tipo texani neri, Damian (chitarrista) ha una maglietta a righe, pantaloni scuri e stivai tipo biker neri.
Credo che abbiano freddo entrambi perchè indossano la giacca di pelle e Damian anche dei guanti.


Pump (all'anagrafe Cathal, chitarrista) indossa un camicetta a maniche corte con disegni sul marrone, pantaloni grigi e sneakers nere.
Diarmuid (batterista) anche lui è in maniche corte, riesco solo a vedere che ha una maglietta nera, ma si sa, il batterista è quello che fatica di più.
L'ultimo a salire sul palco è il frontman, James, con una camicetta a maniche lunghe nera aperta con canottiera nera sotto, pantaloni neri e stivali texani beige.
Con la sua aria spavalda, un po' da poeta maledetto a cui sono quasi abituata sia per averli visti ad Igea, sia per i tanti video dei loro live che ho divorato in questi mesi.
Il pubblico esulta al loro ingresso ed alle prime note di “Heart in the hole”, loro ultimo singolo, che sia l'anticipo di un nuovo album?
Speriamo!!!
Io sono già completamente avvolta da questo live tanto atteso che, quando sento l'attacco di “More is less” il mio corpo inizia a muoversi automaticamente anche se, devo essere sincera che non avrei messo questa canzone come seconda della setlist.

James si dimena, in maniera sensuale, in piedi sulla transenna proprio davanti a noi.
“Return my head”, dal loro secondo album, continua a riscaldare l'atmosfera, per fortuna!
“Green & Blue”, dal loro primo album, con quell'attacco di batteria, che accompagna tutto il pezzo, mi fa sciogliere completamente e mi smuove sensazioni che non riesco a trasmettere.
Sicuramente mi rimanda a sonorità dark a me tanto care.
Mi dispiace dirlo ma “Gigi's Recovery”, title track del loro ultimo album, non è tra le mie preferite ma, sicuramente, live è molto più coinvolgente che su vinile.
Il concerto prosegue con “The Lie Becomes The Self”, un'altra di quelle canzoni che mi hanno conquistata al primo ascolto.
Parole ermetiche che hanno un senso reale poi per ognuno di noi:
“Don't get it twisted It's no existence The lie becomes the self Outruns the self”
Cosa si può dire di “Slowdance I “e “Slowdance II”?
Quest'ultima si tratta di un pezzo strumentale.
Vengono brillantemente fuse continuum di armonie cupe.
“The Stars Will Leave Their Stage” ha quel sottofondo elettronico che ti fa capire la ricerca musicale che c'è dietro ogni pezzo dei Murder.
Lo spettacolo prosegue con “Crying” dove il nostro buon Pump si alterna tra tastiera e chitarra.

“Ethel”, a detta di James, la sua preferita, è il terzo singolo uscito del secondo album.
Gabriel fa ruotare a tempo di musica, quasi come un maestro d'orchestra, la sua mano destra.
“A Thousand Lives”, si vede un Damian che quasi si attorciglia alla sua chitarra decisamente coinvolto nel pezzo.
Emozionante “On Twisted Ground”, Gabriel e Jamens duettano come se fossero soli sul palco.
Quest'ultimo teatralmente struggente fino alle lacrime.
Abbiamo ancora bisogno di calore ed i ragazzi non si fanno pregare ed infilano tre pezzi pieni d'adrenalina pura, la gente dietro di noi si dimena in un pogo sfrenato: “For Everything”, “Don't Cling To Life” e “Feeling Fades”.
Immancabile lo stage diving di James sull'ultimo pezzo che lo porta direttamente sul desk del merchandising dove lo raggiungono anche gli atri ragazzi.

Non mi appresto subito nella calca sapendo di avere a disposizione altre due serate per poterli incontrare.
Gabriel è lì che girovaga nella sala e non si tira indietro per una foto o un autografo.
Quando ormai la maggior parte delle persone si sono allontanate, ed anche i ragazzi vorrebbero andare via, noi li blocchiamo per una fantastica foto tutti insieme.
La mia prima serata sembra volata in un attimo anche se devo ammettere che i ragazzi mi sono sembrati un tantino più freddi e meno coinvolti di questa estate, saranno le temperature milanesi?


Road to Bologna...
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