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Fontaines DC Bologna 7 giugno 2022

  • gothic19713
  • 7 giu 2022
  • Tempo di lettura: 4 min



E’ con qualche giorno di distanza che voglio fermare le mie impressioni sui concerti dei Fontaines DC, un pò per l’età , casomai dovessi dimenticarmi, ed un pò se qualcuno fosse curioso di sapere come sono andate le cose.


DAY 1 — Bologna 7 giugno 2022 - Locomotiv Club - Dopo averli visti a marzo all’Alcatraz, in una situazione di “pandemia” e Skinty Fia non era ancora uscito, non vedevo l’ora di godermeli finalmente in piena libertà. La mia idea era di essere lì per le 16:00 ma, proprio a quell’ora scoppia il nubifragio su Bologna. Decido di temporeggiare , con l’ansia da concerto che saliva sempre di più. Miracolo, verso le 18:00 il cielo si apre. L’apertura dei cancelli era data alle 19:00 con inizio concerto alle 21:30. Arrivare solo un’ora prima mi metteva non poca ansia ma la fortuna ha voluto che davanti a me ci fossero pochissime persone.


Vedo il pullman dei Fontaines e Curley , che si sta dirigendo lì, con tutta la faccia tosta che mi ero ripromessa d’avere in questi due giorni, gli chiedo una foto e lui è davvero gentile e me la concede senza storie.

Mi ricordo, solo dopo, di aver creato un bracciale in pelle dedicato a loro e di aver portato un pennarello bianco apposta per farmelo autografare.

Per fortuna arriva anche Deego, a cui, naturalmente chiedo la foto ed autografo.




Deve essere proprio il mio giorno fortunato perché riesco a vedere anche Carlos e Tom. Al primo chiedo foto ed autografo, al secondo solo l’autografo avendo fatto la foto con lui a Milano (non voglio essere troppo stalker ).


Di Grian nessuna traccia. Apertura cancelli ore 19:15…transenne conquistate, è la seconda volta che mi trovo davanti a Carlos, va bene basta che sono davanti essendo piccina. I concerti sono belli perché chi ti circonda è spinto dalla tua stessa passione per quel gruppo e sopratutto per quel genere (per fortuna qui in Italia ancora di nicchia). Il tempo di scambiare qualche sensazione con i vicini e ed arrivano i nostri alle 21:30 in punto. Mi accorgo fin da subito che la situazione sul palco è cambiata. Da una scritta “Fontaines DC” gialla su fondo rosso e niente addobbi di marzo, siamo passati a rose rosse su griglie che contornano il palco e la scritta è diventata luminosa. Naturalmente e, giustamente, i primi colori sono dedicati alla bandiera dell’Irlanda. Grian ha l’ormai famosa maglietta di Scarface e gli immancabili pantaloni Adidas con banda verde con stivali sotto. Certo che se mi presentasse qualcuno con tuta e stivali non gli rivolgerei nemmeno la parola ma a Grian gli si concede tutto. Carlos, con il capello ormai passato dal rosso fuoco ad un rosa sbiadito, indossa la conotta della salute rigorosamente bianca , pantaloni grigio chiaro modello anni 60. Completano l’outfit un paio di mocassini con una sorta di catena sopra. Deego indossa un jeans con i mocassini ed una polo bianca con delle righe verticali che vanno da blu all’azzurrino. Curley sembra essersi messo d’accordo con Carlos, canotta sul lilla con onde bianche e pantaloni anni 60, anche le scarpe sembrerebbero essere uno stivaletto di quell’epoca. Tom è sempre quello vestito più secondo il mio gusto. Un maglietta con la scritta “Last gasp” che, mentre scrivo, scopro dovrebbe trattarsi di un gruppo musicale hardcore punk di Cleveland, pantaloni tipo combat con disegni mimetici e Adidas nere. Si attacca con “A Lucid Dream” dall’album A Hero's Death. Grian e compagni , seppur reduci da un tour infernale, danno da subito il massimo. “Hurricane Laughter” e “Sha Sha Sha”, dall’album di debutto Dogrel , scatenano il fino allora, compostissimo , pubblico dell’Arena Puccini. “Roman Holiday”, dall’ultimo album Skinty fia ci porta ai nuovi sound che sanno solo stupirci. La scaletta è davvero interessante e variegata facendo un vero excursus di tutti i loro lavori. “I Don't Belong” ci riporta a A Hero's Death per poi tornare a Dogrel con “Chequeless Reckless”. Il loro secondo album viene rappresentato, nuovamente, dall’immancabile “Televised Mind”. “Nabokov” e “Big Shot” (unica canzone scritta da Carlos), ci riportano all’ultimo lavoro Skinty fia e, come un salto temporale di tre anni, torniamo al mio primo amore Dogrel con “Too Real”. “How cold love is” e “I love you”…ma quanto amore nell’ultimo album…in realtà non tutto è come appare ma, non starò qui a spiegare il significato delle canzoni. “A Hero's Death”, singolo dell’omonimo album , chiude la prima parte del concerto perché “..Life ain't always empty…” Grian e compagni hanno suonato per un’ora senza mai proferire parola.


Carlos passeggiando con la sua chitarra sotto al palco davanti e noi e Grian provando, solo all’inizio, a spaccare il microfono , forse quando ha visto che l’asta si abbassava troppo ha desistito, in compenso si è tirato la maglietta a più non posso. Mi sarei aspettata che il pubblico li richiamasse sul palco, io ho provato ad accennare un timido “Fontaines” ma nessuno mi ha seguita.

Per fortuna non ci restano male e risalgono sul palco per altri tre brani. “Skinty fia” e “Jackie down the line” naturalmente dall’ultimo album. Ma quanto sono più belli questi pezzi dal vivo!!! Volo quando ascolto le prime note di “Boys in the Better Land” perchè per me loro sono "i I ragazzi nella terra migliore" e poi non si poteva non concludere che con un pezzo da Dogrel. Non dimentichiamo che”…Oh, that's the spirit…”

Esco felice, sicura di aver assistito a qualcosa di grandioso. Ritorno a casa carica per la mia partenza…road to Milan. Nuove emozioni mi aspettano!!!!







 
 
 

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