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The Murder Capital - Bologna - 3 novembre 2023

  • gothic19713
  • 3 nov 2023
  • Tempo di lettura: 4 min



Bologna (Locomotiv Club) 03 novembre 2023


l treno per Bologna sarebbe dovuto partire alle 10:40 in modo tale da arrivare a casa massimo per le 12:30 ed avere tutto il tempo anche per riposarmi un po' per poi andare al Locomotiv.

Purtroppo gli orari si sono sballati tutti dato che il treno ha fatto un'ora di ritardo.

Alle 14 sono a casa, mangio qualcosa al volo, svuoto lo zaino di Milano e chiudo la valigia per Roma per l'indomani.

Un doccia, mi sdraio una mezz'ora sul letto, nemmeno il tempo di chiudere gli occhi e via, infilo la maglietta comprata il giorno prima ed alle 17:30 il mio amico Giuseppe è già sotto casa.


Poverino l'ho obbligato io a venire

presto, sempre per la mia maledetta ansia da preconcerto.

In realtà, a me, nella vita, scivola tutto addosso, solo i concerti mi mettono in agitazione.

Arriviamo davanti al locale verso le 18, noto subito il tour bus e, per fortuna, davanti al Locomotiv non c'è ancora nessuno.

Abbiamo tutto il tempo per prendere una cosa nel locale accanto.

Verso le 19:30 ritorniamo davanti al locale ci mettiamo subito in fila perchè iniziava ad arrivare un po' di gente.

Apertura porte ore 20:00.

Finalmente mi rilasso quando davanti a me vedo solo il palco!!!

Al Locomotiv non ci sono transenne e mi domando come farà James.

Ho portato con me i vinili sperando di farmeli autografare.

Durante il concerto li metto sotto al palco per non farli rovinare, anche quello che ho acquistato poco prima al desk del merchandising (mi mancava solo il 45 del live from London per terminare la mia collezione).

Dalle 20:45 ci intrattiene Soak con la sua voce angelica.

Per fortuna il locale è molto più caldo di ieri quindi mi aspetto che i ragazzi siano vestiti più leggeri.


Come da comunicazione, ricevuta via e-mail, salgono sul palco alle 21:45.

Chissà che impressione gli avrà fatto vedere un locale così piccolo.

In Italia, purtroppo, sono considerati gruppi di nicchia, assurdo dato che hanno frequentato palchi internazionali molto prestigiosi come il Coachella, il Glastonbury ed il Primavera Sound ma, ormai, non devo più farmi queste domande dato che da noi o si ascolta musica di biiiippp o vecchia.

Il primo ad entrare è Gabiel, oggi indossa un completo grigio che sembra di tre taglie più grande con una canottiera bianca sotto e gli stivali di ieri.



Subito dietro di lui arriva Pump con una maglietta a maniche lunghe nera con sopra un gilet grigio a cardigan, pantaloni scuri e sneakers beige.

Damian indossa una camicetta a maniche lunghe sul giallino, un paio di jeans ed i biker neri di ieri.

Al solito, per Diarmuid, riesco solo a vedere che oggi ha una maglietta a maniche corte bianca.

L'ultimo a salire sul palco è sempre James, con una camicetta a maniche lunghe bianca con due ricami, con delle case, sul petto, pantaloni neri e gli immancabili stivali texani.

I ragazzi attaccano subito con “Heart in the hole” , proseguono come ieri con “More is less”.

Sarà l'intimità del locale, ma sembrano molto più carichi rispetto a ieri.

La scaletta procede con “Return my head” , come la serata precedente.

Sulle note di “Green & Blue” chiudo gli occhi e mi faccio cullare .

“Gigi's Recovery” , che ormai inizia quasi a piacermi.

Restiamo sulle meravigliose sonorità cupe con “The Lie Becomes The Self”.

“Slowdance I “e “Slowdance II” vede un gruppo compatto quasi a sorreggere l'ottimo lavoro alla batteria di Diarmuid.

A “The Stars Will Leave Their Stage”, Gabriel si esibisce in una sorta di balletto.

In effetti nella sua presentazione di Instagram c'è scritto “balletic, menacing & statuesque”.

Sulle note di “Crying” si leva la giacca rimanendo con la canottiera bianca.

L'avevo detto io che oggi sarebbe stato più caldo.

Attacca “Ethel” ed una ragazza alla mia destra, credo inglese, passa a James un mazzo di rose che poi lui lancia su pubblico.

E' un susseguirsi di emozioni ad intermittenza.

Si passa da “A Thousand Lives” dall'ultimo album a “On Twisted Ground” del primo.

Impazzisco di gioia nel sentire le note di “Only Good Things”, sarà il mio nuovo mantra!!!

“Don't Cling To Life”, di una poesia unica “Let’s stay close for all our days. Failing this, let’s dance and cry”.

Come ogni loro concerto che ho visto fino ad adesso, si conclude con “Feeling Fades”.

Gabriel imbraccia il basso come fosse un fucile ed inizia sparare sul pubblico divertito.

Pump si sposta dal lato di Damien e duetta con lui, accennando quasi un pogo con James quando torna al suo posto.

Immancabile stage diving di James che al Locomotiv sarà arrivato fino al bar.

Decisa a farmi autografare i vinili ma, nel desk del merchandising, ci sono solo James e Diarmuid.

Aspetto un po' con la speranza che appaiono anche gli altri ragazzi ma temo che oggi non si faranno vedere dato lo spazio davvero piccolo.

Diminuisce un po' la folla e mi metto in fila per avere almeno i loro autografi.

Due chiacchiere con James a cui chiedo se si faranno vedere gli altri e mi dice “I don't talk with them” uahahahahah. Gli dico che ci saremmo visti a Roma, la più bella città del mondo, il giorno dopo.

Un birra bevuta davanti al tour bus sparando di vedere anche gli altri ma nessuno si affaccia.

Grazie Giuseppe per aver avuto tutta questa pazienza.

Dovrò portare i vinili anche a Roma.

Road to Rome...





 
 
 

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